Cosa mangiare in vacanza a Rimini: proposte per tutti i palati (anche veg)
Organizzare una vacanza a Rimini permette non solo di visitare una delle mete della “dolce vita”, visto che proprio qui è nato il grande regista Federico Fellini, ma di assaggiare diverse prelibatezze. Non solo per onnivori, poiché molte specialità della cucina romagnola sono assolutamente vegetariane. Vi diamo alcuni consigli imperdibili su cosa mangiare a Rimini: la lista è lunga, tra primi piatti e deliziosi piatti unici.
I piatti tradizionali vegetariani della Romagna
L’Emilia-Romagna è una delle regioni in cui si mangia meglio in Italia. Non lo diciamo noi, ma i prestigiosi riconoscimenti che questo territorio ha ricevuto nel corso del tempo. Certo, tra i simboli emiliano-romagnoli troviamo i tortellini o cappelletti, che però vengono proposti anche in chiave veg dai ristoratori, per non scontentare tutti i palati (né le scelte di vita).
Il ragù alla bolognese è un altro grande classico, così come il prosciutto crudo di Parma: parliamo di prodotti tipici che hanno fatto la storia della regione e che hanno permesso a molti produttori di trovare “fortuna”. Ma vogliamo raccontarvi molte delle specialità della Romagna che potete mangiare anche da vegetariani, tenendo presente che sul posto è possibile prenotare in uno dei molteplici hotel con cucina vegetariana a Rimini, come Aquila Azzurra.
Tortelli di zucca o alle erbette
A volte vengono chiamati tortelloni, in altri casi cappellacci… ma il “succo” non cambia, perché spesso sono proposti nella variante vegetariana, e quindi adatti a tutti i palati. Per esempio, si possono mangiare alla zucca o con le erbette e la ricotta. Conditi con semplice burro e salvia, si possono richiedere, volendo, al sugo di pomodoro.
Crescentine o tigelle
Passiamo poi a un grande classico da mangiare in Emilia e in Romagna: crescentine, o tigelle… quel che è certo, è che sono preparati con farina, acqua e latte. Quindi le crescentine non sono vegane, ma possono essere mangiate tranquillamente dai vegetariani. Ovviamente, nella versione veggie vengono apprezzati con pesto alle zucchine o cipolla caramellata, oppure con formaggio fresco e rucola. Non possiamo non segnalare, infine, di provare le crescentine insieme ai formaggi: la cucina romagnola propone diverse leccornie, come lo squacquerone DOP, formaggio spalmabile ideale per tigelle e piadine.
Piadina e cassone
Spazio, poi, a due grandi classici della cucina romagnola: piadina e cassone. La piadina è definita come il cibo più “antico” della tradizione romagnola a tavola, ed è proprio così: un impasto semplice, la cui prima preparazione risale all’epoca romana e veniva considerata una sorta di sostituto del pane. Nella versione tradizionale è presente lo strutto, ma in ogni caso molte piadinerie danno la possibilità di ordinare la piadina con olio di oliva, che risulta anche più leggera e digeribile. Ottimo anche il cassone, sempre con l’impasto a base di olio di oliva e non di strutto: la farcitura con erbette è perfetta.
Passatelli
Dal momento in cui i vegetariani mangiano le uova, perché non provare i passatelli? Un piatto della tradizione dell’Emilia-Romagna, preparato con amore e con pangrattato, uova, formaggio, noce moscata e un pizzico di scorza di limone. Ovviamente, il condimento può essere scelto in base alle proprie preferenze alimentari: c’è chi li mangia con il pesce, chi con il tartufo, o chi è vegetariano e predilige un sugo di pomodoro o di verdure o con ragù di seitan.
Pomodori ripieni alla romagnola
Non possiamo non citare in questa lista un altro grande classico per vegetariani, ovvero la ricetta dei pomodori ripieni e gratinati alla romagnola. Si preparano con pomodori, aglio, prezzemolo, parmigiano e pangrattato. I pomodori vengono svuotati e riempiti con il composto, per poi essere messi in forno e fare gratinare la superficie. A dir poco buonissimi!
Romagna, un territorio da scoprire
La Romagna, quindi, nonostante molte delle sue specialità non siano tipicamente vegetariane, propone diversi piatti adatti a tutti i palati. Come la tardura romagnola, che è una minestra in brodo a base di uova, parmigiano e pangrattato, ma ovviamente non “ideale” da provare in piena estate in vacanza. E, a proposito di pasta fresca tipica, perché non provare i curzul, degli spaghetti super spessi che si trovano anche a Rimini, sebbene siano originari della provincia di Ravenna? Vengono preparati con sugo di scalogno e guanciale, ma ovviamente è sempre possibile richiedere uno strappo alla regola allo chef!